"Petless: la perdita di un amico pet"

 

Quante persone arrivano dallo psicoterapeuta per chiedere un supporto psicologico?

 

Tante..

 

I motivi? i più disparati:

 

- crisi coniugale/familiare

 

- insonnie, gastriti, cefalee, rabbia, pianti senza motivi apparenti....

 

- depressione, stress, esaurimento

 

- ansia/attacchi di panico

 

- burnout / mobbing professionale

 

- elaborazione petless..

 

....molto spesso , e dopo aver parlato, molto più frequentemente di quel che si pensa, emerge un "trauma": un trauma subìto per la morte di un animale domestico: cane, cavallo, gatto, coniglietto...

 

Già...sempre di un componente della famiglia si parla...la relativa elaborazione del lutto, risulta alquanto complessa e resa ancor più difficile dalla mancanza di supporto sociale!

 

Analizziamo le motivazioni di questo "trauma":

 

- Oggi, con lo stile di vita caotico che abbiamo, con la solitudine percepita dalla maggioranza delle persone (come la "sindrome del nido vuoto" coi figli che escono di casa, o con la vita dei single, ecc), con la stanchezza, con le difficoltà e i problemi che sommergono, si sente la necessità di avere un 4 zampe che accoglie con le sue fantastiche fusa, o un cane che scodinzola accogliendo con gioia il rientro del padrone, o che attende nel box per una passeggiata, una coccola, una carota..... Ma, quando questo amato pet "se ne va", diventa impensabile il ritorno a casa nel silenzio più assoluto e senza questo Cuore che accoglieva riempiendo la casa di feste!

 

Purtroppo non tutti la pensano in questo modo:anzi, molti deridono e prendono in giro coloro che parlano dell'Amore di un 4 zampe o del senso di completezza, di felicità e di pienezza che riserva al padrone e non solo, quando si è in casa, magari solo/a.

 

Penso che coloro che non credono a questo Amore, difficilmente riescano ad Amare i loro simili; infatti, se non ami un animale (qualunque esso sia) è difficile che tu riesca ad amare una persona!

 

Quindi, quando questo grande amico, quando questo "grandi occhi che ti parlano" viene a mancare, non si sa proprio con chi parlarne, con chi condividere il dolore, non si conosce più la verità ovvero più se hai ragione a soffrire ed è giustificato il tuo grande dolore o se hanno ragione coloro che ti dicono "ma era solo un...cane, gatto, meglio loro di noi, ecc."

 

Ed ancora.... questa marea di cacciatori che durante il periodo in cui è concessa la caccia ( la chiamano "sport"!!!!) ammazzano per divertimento mamme e cuccioli, devastano territori e potenziali prede naturali per lupi e altri...già la caccia altra dimostrazione per tanti cacciatori dell'inutilità dei 4 zampe!!!! E la sofferenza di chi ama i 4 zampe aumenta e si soffre per questa caccia autorizzata ma che oggi, non c'è bisogno..Infatti per loro è sport!!!

 

Mi dicono:

 

" Ma io sto male. E' morto il mio cane di 13 anni..mi rispondono che era solo un cane e ridono!! Ma, d.ssa, era la mia vita, il mio grande affetto, la mia compagnia..era tutto per me! Gli amici ruotavano attorno a noi, con lui facevo tutto..andavo ovunque! Avevamo ritmi di vita, abitudini, dormiva con me..mi manca..mi manca l'aria..il respiro...lo cerco in ogni angolo della casa che occupava....ma nessuno mi comprende!"

 

Ecco quindi la lettura di "quei sintomi"di cui ho parlato all'inizio e che hanno condotto varie persone che hanno perso il loro amato pet, ad una psicoterapia: sono sintomi di un dolore, di un dolore profondo come risposta normale del nostro organismo ad un evento anormale: il decesso del pet tanto amato! Molti accusano attacchi di panico, insonnie....

 

La nostra società tende ad allontanare e negare il concetto di Morte e questo ci rende assolutamente impreparati alla loro dipartita. Ma le conseguenze di questo grande dolore sono, a volte, davvero devastanti.

 

Ho conosciuto persone che si sono buttate nell'alcool e nel fumo esagerato, altre che hanno rotto rapporti significativi con amici o addirittura familiari perchè derisi da questi...

 

Il percorso invece per uscire da tale "dolore" è molto spesso lungo e faticoso, tante volte non lo si vuole fare per non staccarsi dalla figura del pet.

 

Uscire dal trauma e dal dolore della perdita e mancanza del proprio pet, significa elaborare non solo il lutto (nel vero senso della parola dato che è diventato un vero membro della famiglia!), ma anche un nuovo rapporto e visione del Mondo esterno.

 

Fino a ieri, tutto ruotava attorno al pet, ora deve ruotare anche attorno ad altro: persone nuove, passioni, hobby!

 

Tuttavia , questo dolore, pur elaborandolo, potrebbe non scomparire mai; si potrà attenuare col tempo ma solo dopo molto tempo (per ogni persona è diverso), si può tornare ad apprezzare l'idea di rendere felice un nuovo animale ma può anche darsi che uscire dal tunnel del lutto significhi stare senza per un pò di tempo!!

 

Per tanto tempo rimane viva la sensazione di vedere il tuo pet girare per casa, occupare gli spazi in cui ha sempre sostato, ci si trova a cercarlo per dargli il cibo e a parlare con lui, sentire le sue fusa sul divano o la sua compagnia di fianco a te che scodinzola, abbaia al suono del campanello o quando gli lanci la palla, ti manda il suo profumo, le sue leccatine....

 

Allora ecco che dopo aver condiviso, parlato, elaborato tutti quei momenti di convivenza, quei ritmi di vita fatti di piacevoli abitudini quotidiane, si comincia a intravedere un "modo" per uscire da questo tunnel di sintomi dolorosi:

 

- cercando di inventarsi una nuova quotidianità, un nuovo stile di vita fatto senza il pet, fatto di altri piccoli interessi, sort, hobby, interessi;

 

- evitando di prendere decisioni importanti perchè si è consapevoli della poca lucidità di questo momento come volerne prendere un altro subito; meglio attendere che ritorni appunto la lucidità necessaria;

 

- autorizzandosi a soffrire ed esprimere il proprio dolore, piangere ed arrabbiarsi per ciò che è successo: autorizzarsi a dare sfogo al nostro al nostro dolore capendo che è una fase "normale e necessaria".

 

- acquistandone un altro??? molti dicono che si supera questo trauma solo quando si decide di prendere un altro pet ma non vi è alcuna certezza . Siamo tutti molto diversi e occorre essere lucidi per decidere e aggiungo che mai nessuno mi ha confidato di voler sostituire un affetto prendendone un altro.

 

Ci possono volere alcuni mesi per farsi una ragione della perdita del pet, stare anche un pò meglio ma la elaborazione/accettazione può durare anche anni (ammesso che giunga). Conosco proprietari di cavalli che dopo aver perso il proprio horse non ne hanno più voluto sapere di prenderne altri e, sopratutto, tengono il box pulito e profumato come lui fosse ancora vivo...dipende quindi dal vissuto, dall'attaccamento, dalle aspettative che la persona aveva del suo pet per rendere possibile o meno una elaborazione...

 

E GLI ALTRI CONVIVENTI????

 

Se poi, come nel caso di molti pazienti, avevano in casa più di un pet, occorre parlare anche del dolore degli altri amici del pet deceduto: recenti studi riportano "che anche i pet soffrono quando perdono un amico umano o animale". Prima la nostra conoscenza su questo era solo aneddotica, ora esistono prove e ricerche significative; infatti, per un certo tempo questi amici cercano nei posti in cui sostava l'amico, miagolano o abbaiano più spesso, richiedono maggiori attenzioni, ecc. Si vede che sono tristi poichè dormono di più specie se sono gatti o non escono volentieri a giocare se si tratta di cani.Se non si risponde a questi loro bisogni coccolandoli e tenendoli vicino maggiormente per far sentire loro la nostra comprensione e vicinanza, possono arrivare ad ammalarsi anche loro.

 

Kate Mornement (studiosa di comportamento animale e consulente australiana) inoltre, sostiene che "un animale che ha perso l'amico pet può arrivare a rifiutare il cibo, smettere di giocare e gironzolare avvilito cercando l'amico....." e , aggiungo io "..... può arrivare a perdere abitudini consolidate come gli orari della passeggiata o della somministrazione del cibo, non dormire bene la notte come faceva prima, ecc"

 

I cambiamenti nel comportamento sono insomma i segni evidenti del dolore della perdita sia umana che animale.

 

E' così che affrontando razionalmente la perdita del pet, cercando di "normalizzare le sue forti emozioni negative", il paziente, nel tempo, riesce a farsi una ragione e ad uscire , in più o meno tempo, dal tunnel del dolore che lo ha portato nello studio della psicoterapia.

 

Secondo una ricerca dell'Official Journal of the Human Behavior and Evolution Dtudy, potrebbe essere ancor più difficile da elaborare , la perdita di un pet, rispetto alla perdita di un proprio conoscente. Ciò dipende da diversi fattori che si sviluppano nel corso della propria esperienza di condivisione della casa, della vita in genere col 4 zampe. I legami che si creano col pet sono perfettamente paragonabili a quelli che si creano con gli umani; il bene del cucciolo diventa uguale a quello epr la famiglia.

 

L'elaborazione dunque del lutto per la perdita di un pet è difficile poichè ad oggi, è inconcepibile se non addirittura ridicolo accettare la necessità di seguire un percorso psicologico con un esperto per superare la perdita.